martedì 19 gennaio 2016

Yu-Gi-Oh! Forbidden Memories, o come iniziò un brutto vizio. #emmòbastaveramenteperò

Terra. Data astrale 2002.
Quel gremlin di allora appena 8 anni che era il sottoscritto, ancora in quell'associazione a delinquere nota come "Scuola elementare", è in piena febbre da Yu-Gi-Oh, come tutti i bambini del periodo.
Perché probabilmente, non ci fu periodo più florido per quel tipo di mode dei primi anni 2000, quando, sistematicamente trainati dai Pokémon qualche anno prima, dal Giappone iniziò ad arrivare di tutto e di più, da bizzarri "fratocugini" (citazione obbligatoria) dei Pokémon stessi, a concetti che in retrospettiva sono il sogno malato di un addetto marketing con troppo tempo tra le mani, come i Beyblade, essenzialmente, trottole vendute manco fossero armi di distruzione di massa.
Ma sto divagando, come mio solito.
La maggior parte del tempo libero, in classe o meno, si passa discutendo di Pokémon o simili (visto che, giuro, mai incontrato nel mio paese altri bambini che avessero un gioco Pokémon), o di Yu-Gi-Oh, che merito dell'anime, impazzava.
E rigorosamente, partivano dei duelli i cui livelli di ignoranza sono paragonabili alla telefonata dei fratelli Capone a Tira e Molla.
Ignoranza dovuta principalmente al fatto che l'anime nella prima stagione prendeva le regole del TCG e diceva un sonoro "LOL nope", presentandoci con mostruosità come mostri Fusione evocati come mostri normali, al che quando qualcuno cercava di fare una mossa sensata basandosi sulla descrizione delle carte o su un raro manuale del TCG scattava una rissa tale da finire con un conteggio di morti e feriti stile Mai Dire Banzai. Ma anch'esso è argomento per un'altra volta, forse un'altra puntata di #emmòbastaveramenteperò, o un altra rubrica.
Sta di fatto, che per il sottoscritto, in fissa con Yu-Gi-Oh e che spendeva infinite ore a giocare con la bellissima (quanto misteriosamente piccola rispetto alla versione standard) PSOne



Come siano riusciti a miniaturizzare così tanto la PS1 non lo capirò mai

L'idea di avere un videogioco di Yu-Gi-Oh, per poter fare i duelli come si deve e collezionare carte il cui normale processo di ottenimento consisteva nello spendere il PIL della Finlandia in expansion pack, per poi realizzare che in quella serie di pack non era compresa la carta che volevi, era qualcosa di fantastico.
E fu così che, completamente a caso, nella primavera del 2002, mi ritrovai con in mano questo artefatto dagli oscuri poteri, che al confronto gli Oggetti del Millennio sono le collanine che ti vendono i marocchini in spiaggia.
Questo prodotto di Satana fu la causa di alcuni fra i miei primi ripassoni di tutti i santi del calendario, e penso che chiunque l'abbia provato sappia di cosa sto parlando.


Guardalo, fiero proprio, sa di aver fregato un altro fan ignaro.

L'astio che provo per questo gioco si può spiegare in breve, con un semplice concetto, alla base anche delle famose risse di cui prima: il gioco non seguiva le regole del TCG. La cosa bizzarra, e verificatasi solo in questo gioco (se escludiamo l'altro trauma, The Duelists of the Roses), questa aberrazione informatica aveva un proprio set di regole.
Che per carità, mi sarebbe (più o meno) andato anche bene, se non le avesse studiate una persona che evidentemente portava come cappello una lumaca del cervello di Futurama.
Perché va a finire che quei geniacci di Konami, come scoprii anni dopo, avevano sviluppato il gioco prima dell'uscita del TCG, quando ancora si cercava di capire come adattare il manga originale in un gioco di carte vero e proprio. Poi ti vai a chiedere perché sono nella situazione patetica in cui sono ora.
Per fare un piccolo esempio, per eseguire una fusione, non si usava Polimerizzazione, carta assente nel gioco (e non solo quella), ma si usava un metodo che definire contorto è dir poco.
Premendo il tasto direzionale "su", selezionavi due o più carte, e giocandole, queste forse creavano un mostro per fusione. Con forse intendo che molto probabilmente c'erano combinazioni specifiche, ma nessuno te le diceva, e dovevi spesso andare a intuito, o come facevo io da bambino, seguire la sempre valida e immortale "Sacra Scuola del Culo", finendo con lo scartare intere mani per fare fusioni da due soldi, e segnandomi quali combinazioni creavano mostri nuovi.
Lo svantaggio era che, purtroppo, se in una combinazione di 3 o più carte le prime due si fondono, se la successiva non crea un mostro nuovo, la fusione tanto sudata viene scartata, con successiva caduta dal cielo di abbastanza santi da far chiedere alla gente se quest'anno la notte di San Lorenzo sia venuta prima del solito.
A cui si aggiunge la bizzarra idea di dare potenziamenti e indebolimenti ai mostri durante i combattimenti in base agli attributi, o al pianeta a cui hai deciso di assegnarli quando li hai posizionati in campo, e l'idea di non fare mostri con effetto, oltre a mettere un numero ridicolo di carte trappola e magia.
Ma non finisce di certo qui, ovviamente, perché la bruttezza di questo abominio di dati supera la comprensione umana, provocando allineamenti planetari capaci di far risvegliare Cthulhu dal suo sonno-morte col solo scopo di sputare in faccia agli sviluppatori del gioco.
La storia segue alla carlona la trama della prima stagione dell'anime, nel senso che sì, ci sono Yugi, Joey e compagnia, e c'è un mezzo torneo, ma di Pegasus non c'è traccia, Yugi non si trasforma nel Faraone,di Oggetto del Millennio c'è solo il puzzle di Yugi (escludendo anche il personaggio di Bakura quindi, e meno male forse...) etc.


Ragazzo a posto, Bakura. Quando non cerca di ucciderti

Ma parlando del Faraone, la trama principale riguarda sopratutto lui (ovviamente per l'epoca di uscita del gioco, c'entrava veramente poco con l'arco narrativo delle Memorie del Faraone), con i plot twist da due soldi del tipo "Oh no, una congiura di palazzo da parte del sacerdote dall'aria molto poco affidabile, chi l'avrebbe mai detto"


Chi non gli affiderebbe i propri figli?

Va a finire che come da programma, lo spirito del Faraone finisce nel Puzzle del Millennio (per qualche motivo, assieme allo spirito di Shimon Muran), e dopo qualche duello e molta poca trama, per modi traversi ritorni nell'antico Egitto e sconfiggi il suddetto sacerdote, e vissero tutti per sempre felici e contenti.


Shimon Muran, per l'occasione interpretato dal Grande Puffo sotto steroidi

Quindi, oltre a non avere una cinciallegra a che fare con l'anime, c'è altro?
Sì, il fatto che NON PUOI COMPRARE ALTRE CARTE. Ed il bello è che ti prendono anche in giro, perché c'è un negozio di carte, ma serve solo a modificare il mazzo. Le carte le ottieni duellando di continuo, rendendo le ripetizioni dei duelli quasi obbligatorie, perché fidatevi, che col mazzo da due soldi con cui parti, inizi a faticare seriamente del terzo, quarto duello di trama.
Detto questo, c'è almeno qualcosa di positivo in questo glorioso dito medio su CD?
Stranamente sì, le animazioni dei duelli.
Perché quando attacchi un mostro, puoi farlo in due modi: premendo semplicemente croce, e farlo come i poveracci, o premendo quadrato, facendo partire un animazione che scoprii a caso, in cui lo schermo si oscura e appaiono i modelli 3D dei mostri che se le suonano alla grandissima, che al me stesso di 8 anni sembrò una figata tale da farmi sentire un piccolo Yugi Muto, e cosa che, per quanto ne so, nessun altro gioco ha fatto.


Ti vien da pensare che abbiano passato più tempo su queste animazioni 3D che non sul gioco vero e proprio


In conclusione, dove sta il brutto vizio di cui si parla nel titolo? Semplicemente, nel fatto che questo gioco fu il primo di un trip allucinogeno in giochi brutti, che talvolta sapevo essere brutti, ma che giocavo ugualmente, forse perché ero inutilmente speranzoso, o forse più semplicemente perché adoro darmi queste platoniche martellate sulle palle, per poi lamentarmene.
Resta comunque un mistero a cui non v'è risposta, come alla domanda: perché cavolo non usano più l'illustrazione fighissima della prima stampa di Polimerizzazione


Va che roba, ti sentivi figo anche se evocavi quella ciofeca di Spadaccino di Fuoco

E usano invece questa


Poffarbacco, mi sono caduti i mostri nello sciacquone.

3 commenti:

  1. Non posso dire di non aver amato questo gioco quando ero piccolo visto che, come ogni bambino dell'epoca, ero stato preso dalla mania di Yugioh, ma il dover provare combinazioni random di mostri per le fusioni era una cosa che odiavo in particolare.

    Inoltre, il fatto che le regole del gioco fossero diverse dalle regole ufficiali, da quelle usate nell'anime e da quelle senza senso usate da noi bimbi ignoranti non ha fatto altro che generare sempre più confusione tra i giocatori dell'epoca, ovvero bambini tra i 6 e i 10 anni XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eeeeh, figuriamoci quando, in tutta questa confusione, si facevano duelli veri e propri. Litigi da telenovela argentina.

      Elimina
    2. Eeeeh, figuriamoci quando, in tutta questa confusione, si facevano duelli veri e propri. Litigi da telenovela argentina.

      Elimina