sabato 6 febbraio 2016

Il mistero della pietra azzurra, perché la prima Girella non si scorda mai




Parliamo finalmente di una delle mie serie preferite in assoluto, Il mistero della pietra azzurra,  anno 1990, prima fatica dell'allora appena fondato studio Gainax, noto negli anni successivi per anime come Neon Genesis Evangelion, FLCL e Sfondamento dei Cieli Gurren Lagann, mica cardellini (ed è uno dei pochi studi a fare adattamenti anime di manga come si deve, le due serie di Medaka Box son veramente belline).
Diretto da Hideaki Anno (si aprano le battute su Evangelion) su soggetto (anche se non accreditato) di Hayao Miyazaki, ebbi la fortuna di vederlo un'estate, le mattine prima di andare al mare, quando la Mediaset invece di relegare quel poco rimasto di licenze ai canali secondari faceva repliche di serie belle e ne comprava nuove a pacchi di 10.
Ma basta perdere tempo, e partiamo immediatamente con il primo episodio de Il mistero della pietra azzurra
P.S. nota all'introduzione, tragicamente non sono riuscito a trovare l'episodio col doppiaggio Mediaset (che mai facesse uno straccio di DVD o almeno VHS delle serie che doppia), e mi sono dovuto affidare alla riedizione con nuovo doppiaggio di Yamato Video, ed è uno dei motivi dell'estremo ritardo del post.





Manco il tempo di iniziare l'episodio, e già partiamo con le domandone: "Sei uno spirito avventuroso? Nelle leggende cerchi forse la verità che dimora, remota e nascosta, oltre le terribili cascate del pericolo? Come lo mettono il dentifricio nel tubetto? Cosa fai a capodanno?"




Siccome non siamo qui a perdere tempo in chiacchiere, il narratore ci spiega, che un numero impressionante di navi finisce con l'affondare senza spiegazione alcuna, e che come al solito, i governi si accusano a vicenda di creare armi segrete. Qualcuno grida alla ruspa, qualcuno dice che Putin ci salverà tutti.


Sigla, e oltre a far notare che i DVD Yamato hanno l'originale Blue Water come opening, che vi consiglio di cercare, vediamo come il titolo corretto fosse "Nadia - Il mistero della pietra azzurra", abbreviato da Mediaset tagliando il nome di Nadia, presumo seguendo quella tendenza abbastanza strana dell'evitare nomi o figure femminili nel merchandise (nonostante il mercato dimostri che non influsice per nulla sulle vendite, anzi, a volte è il contrario), stessa ragion per cui se si cercano figures degli Avengers per esempio, trovi chiunque, tranne la Vedova Nera.
Ma come da tradizione, visto che l'animazione giapponese segue tendenze precise per i periodi, e così come abbiamo avuto il periodo di anime tratti da libri europei del XIX/XX secolo (come Belle e Sébastien, Anna dai capelli rossi e Heidi), gli anni '90 sono il periodo delle megacarrellate di personaggi nella sigla™, ed ecco


Nadia, e notiamo che gli animatori hanno sapientemente saputo nascondere le sue origini africane


Jean, doppiato da Davide Garbolino, una voce che sembra ricorrere in maniera ossessiva nei miei ricordi


Quei due scassafringuelli di Marie e King, il cui livello di rompiscatole su una scala da 0 a 100 si piazza intorno a "Spotify che mi interrompe la playlist dei Genesis con la pubblicità di una compliation pop"


Un antesignano Team Rocket, con la povera Grandis che nel doppiaggio Mediaset pareva un trans


Ed il capitano Findus Nemo


Perché come si vedrà, questa serie è un mix costante di romanzi come Il giro del mondo in 80 giorni e Ventimila leghe sotto i mari, ma giusto un pochino.



In una scena che sembra presa più da Cast Away che da un anime, facciamo subito la conoscenza di Jean


Il ragazzo con le fette di prosciutto sotto gli occhi

Che invece di controllare di non arenarsi sulle sponde della Senna, dorme alla grande, ma turbato da sogni tremendi. "No, i fan di Evangelion no!". Visioni future lo svegliano di soprassalto


E per qualche ragione, gabbiani dalle ali blu. Saran parenti del tonno pinna gialla.


Ma guarda te il caso, Jean si sveglia proprio mentre arriva a Parigi, andato lì per l'Esposizione Mondiale del 1889, mentre Milano apre ufficialmente la coda per il padiglione del Giappone, qualcuno parla già di camouflage. Esposizione quella di Parigi, che include meraviglie del nuovo secolo come motori rivoluzionari, macchine volanti, e altro


Noto con piacere che le statue raffiguranti dei cosi vanno già di moda


Ma diamo un'occhiata ai mirabolanti mezzi volanti del futuro oggi (semicit.), tra cui possiamo ammirare


Un mezzo di Batman scartato






L'aereo con le ali fatte di Tuc al bacon


E per finire notiamo: il ventilatore gigante, il boomerang, una ghiandaia azzurra gigante, una punta di freccia, e il Batwing appena ciulato dalla Batcaverna.




Ma facciamo conoscenza dello squadratissimo zio di Jean, con cui lui partecipa alla gara di macchine volanti, con i conseguenti fiaschi che manco alle competizioni della Red Bull


Tra cui la libreria volante appena brevettata dall'Ikea, dalle linee eleganti, aggraziate, ed apparentemente tifosa del Bari


Che segue lo stesso fato della squadra

E mentre la gara di tuffi nella Senna volo continua, Jean e lo zio vanno a recuperare il loro mezzo dalla barca, dando l'occasione di introdurre l'altro personaggio principale e "titolare" della serie, ed eccola


Apparentemente a bordo di una bici senza gomme (???)



Nadia, l'artista circense e unica vegetariana al mondo che non rompe le scatole agli onnivori
Ma loschi figuri (più o meno) la spiano da lontano: sono Grandis e... e... com'è che si chiamavano? Manco riesco a ricordarmi i loro nomi



Ma sopratutto, perché usavano i binocoli con gli occhiali da sole?


 L'introduzione a Nadia ci viene data da una riflessione sulla sua terra d'origine, che nemmeno lei sa quale sia, e per tutta risposta, parla col leone, ma si risponde da sola, rendendosi conto di star parlando ad un animale, sognando di poter volare e trovare quindi la sua patria


Che nel frattempo, saluta il dvce


Raggiunta tuttavia da Jean con i suoi aereodinamicissimi pantaloni alla zompafosso, egualmente ridicoli oggi come nel 1889, che le dice che effettivamente può volare, generando un comprensibile sguardo di Nadia


Si aprono le scommesse: lo sguardo sarà per la storia del volare o per i pantaloni?

Proprio mentre cerca (invano) di parlare a Nadia, che manco risponde, la pietra che porta al collo si illumina, segnalandole che c'è una chiamata persa è in grave pericolo. Fate pure battute su oggetti misteriosi che segnalano pericoli imminenti per il proprietario. Fatto? Bene, quella è la porta.


Un po' come quei ciondolini per cellulari che si illuminavano con le chiamate in arrivo

La ragione del pericolo si rivela presto, in quanto il trio, che oltre ad essere alla ricerca della pietra che Nadia porta al collo, è in guerra con Enzo Miccio, li ha raggiunti in cima alla torre, che misteriosamente, pur essendo stata aperta per l'Esposizione, non sembra avere coda.


Ma sopratutto, come ha fatto il cugino di Maurizio Costanzo a portarsi dietro un bazooka più alto di lui a momenti? E se vi state chiedendo come faccia un bazooka ad esistere nel 1889, siamo solo all'inizio

Il trio intima di consegnar loro la pietra, ma Nadia rifiuta, e logicamente, Grandis ordina di prenderla, ed in tutta risposta, fa un salto letteralmente due volte la sua altezza schivandoli, ed atterra sulla ringhiera, in un inseguimento che solo a guardarlo mi sento male. Ma come prendere una ragazza che corre come una matta con un vestito lungo, e che ti supera con un salto senza fatica, per di più sulla cima della torre più alta mai costruita a Parigi fino ad allora?


Saltando, mi pare ovvio, che domande. I quasi 300 metri di caduta sono danni calcolati.

E mentre quei due inventano il base jumping, Nadia non è mainstream come tutti voi plebei, e invece di entrare nell'ascensore, ci sale su. Letteralmente. Jean nel frattempo, assiste allibito alla scena, manco avesse preso un pugno in faccia, ma giustamente deduce, come Grandis, che Nadia è un'atleta del circo. Quando la lingua francese e le acrobazie non erano associati a imbecilli che si fracassavano a terra, pardon, parkour, poesia in movimento.
Rintracciato il circo in città, Jean si precipita a vederlo per rivedere Nadia


Dove lo spettacolo è annunciato da un pagliaccio senza occhi che probabilmente è un nemico di Batman Gaslight


Nadia vola in giro spargendo coriandoli, probabilmente ingoiandone mezzo chilo visto che li ha sparsi davanti a sé muovendosi, mentre il pubblico guarda meravigliato.


Uscendo poi coperta da una schiera di cloni-ballerine di plastica, probabilmente come i manichini nemici del Nono Dottore


Ma appena rientra nella roulotte, c'è una amara sopresa ad attenderla: Grandis e la versione animata di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, che hanno corrotto il direttore con monete false per prendere Nadia


E al sentire il nome Grandis Granva, anche Nadia rimane paralizzata dall'idiozia del momento


Ma proprio mentre stanno per portarsi via Nadia, Jean dal nulla arriva per salvare la situazione, in un'entrata in scena che nella realtà avrebbe lasciato un paio di gambe rotte almeno


A bordo di una Duel Runner di Yu-Gi-Oh 5D's, oltretutto


Fuggiti per miracolo a bordo dell'Oreo motorizzato, Jean, non sapendo starsene zitto quando serve, cerca di rassicurare Nadia, dicendogli che è impossibile che li abbiano raggiunti a piedi.


"Jean, ma vaffanchiurlo".

Inseguiti nelle vie di Parigi DA UN CARRO ARMATO SU RUOTE, l'idea di Jean non è di intrufolarsi nei vicoli stretti della città, dove quel panzerotto metallico non potrebbe mai andarci, ma di stargli davanti, quando c'è un cannone montato in cima


A cui giustamante escono anche le mani, come da vero Team Rocket antesignano.
Come dite, il bazooka non sembra più tanto strano? C'avrei giurato.



Senza nemmeno fare una manovra evasiva, Jean si fa prendere e catturano Nadia, lanciando lui e la turbociambella sulle ciminiere di una fabbrica come gli anelli ai giochi da fiera di paese, mentre se la ridono alla grandissima.
E come se non bastasse, al carro armato gigante con le mani, spunta anche un pallone aerostatico, con cui cercano di fuggire


Viene da chiedersi: nell'intro dicono che le nazioni ricercano nuove armi segrete, voi avete un carro armato volante, che corre più di una macchina dell'epoca e ha chissà quante altre robe, e non lo vendete per milioni?



Ma Jean non si da per vinto, e si getta all'inseguimento di una mongolfiera motorizzata e corazzata con un aliante (aliante-giacca?) Finendo subito contro la Torre Eiffel, con la figura di merlo numero 394, ma come da veri predecessori del Team Rocket, l'aliante si schianta contro la mongolfiera e la squarcia


Con la forza di mille Miracle Blade

E libera Nadia, ancora appesa alle mani robotiche, buttandosi nella Senna, mentre quei tre precipitano, con calma e aplomb, in una trappola di metallo urlante.


E con una mossa degna di Tony Stark, Jean va via con Nadia in barca.

Tutto calmo e felice, con anche lo zio che mentre va via gli dice che hanno anche vinto il premio della gara, e Jean propone a Nadia di andare con lui dai suoi zii, dopo aver saputo che è orfana e che è alla ricerca del suo luogo di origine. Insomma, tutto va bene e non sembra esserci traccia dei cattivi, si prospetta una serie tranquilla...


#Credici






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